“Un allievo chiese al maestro, parlaci dell’ insegnamento. E lui disse : nessuno può insegnarvi nulla se non ciò che
già sonnecchia nell’ albeggiare della vostra conoscenza. Il maestro che cammina nell’ombra del tempo fra i suoi
discepoli non elargisce la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e il suo amore. E se davvero è saggio, non vi invita
ad entrare nella dimora del suo sapere, ma vi guida alla soglia della vostra mente. L’astronomo può dirvi ciò che sa degli spazi ma non può darvi la sua conoscenza. Il musico può cantarvi la melodia che è nell’ aria, ma non
può darvi l’orecchio che fissa il ritmo, nè l’eco che rimanda il suono. E colui che è esperto nella scienza dei numeri
può descrivervi il mondo del peso e della misura, ma oltre non può condurvi. Poichè la visione di un uomo non presta le proprie ali ad un altro uomo“ ( Kahil Gibran )
Siamo tutti un pò smarriti, frammentati, senza precisi punti di riferimento. Sono saltati gli ideali degli anni 70, la grande speranza di un cambiamento del mondo, lasciando uno strascico di delusione, rabbia, l’ amara constatazione dell’ impossibilità di un cambiamento a breve termine, vicino a noi. Sono cadute le tradizionali ideologie e con la caduta del muro di Berlino cade anche quella comunista. Ideologie che nella loro travolgente passionalità hanno mostrato tutta la loro rigidità e la loro intrinseca violenza.
Si è affermato con forza, in questa « libertà » dalle gabbie ideologiche , istituzionali e di regime, un potere economico-finanziario-mediatico di una potenza planetaria mai esistita : l’ ideologia dominante del Dio Denaro, del tornaconto personale che filtrando nelle nostre storie di vita personali, incarna la vittoria dell’ idea dell’ uomo come ,homo homini lupus, come uomo asservito alla legge della sopravvivenza del più forte. Questo clima diffuso e pervasivo trasferito nelle pratiche quotidiane, ha portato e sta portando ad una maggioranza di persone che reagisce a questo stato con un nichilismo diffuso, con il cinismo del vivere e lascia vivere, con l’ importanza del godere il godimento per il godimento senza fine e senza tregua, in una tensione costante che direziona le nostre azioni a raggiungere un desiderio senza mai riuscire a soddisfarlo fino in fondo come essere costretti a girare in eterno una vite senza fine per non arrivare mai alla soddisfazione piena, ad una pace ad assaporare la soavità di una azione, di una relazione, di un fare
Vivere alla ricerca di una gratificazione che subito si esaurisce, costretti sempre a ricercarla, eterni dipendenti e tossicomani. Altri rispondono a questo stato di « regime del piacere » , con vissuti depressivi, di scoraggiamento, lamentela diffusa, posseduti da una nuvola grigia che offusca la loro mente e la mente di chi gli sta accanto. Un muoversi nel mondo come zombi fuori controllo e non sentendo ormai quasi nulla.
Ecco la difficoltà a trovare una nuova identità, una nuova possibilità nello stare con il mondo con gli altri e con noi stessi. Questa ricerca dovrebbe diventare la vera missione dell’ uomo moderno, il suo principale « lavoro » un lavoro interiore e un lavoro collettivo allo stesso tempo. Non ci può essere solo un lavoro individuale, relegato agli studi degli psicologi e degli psichiatri ( anche se spesso è necessario ). Crediamo ci debba essere una connessione costante tra presa di coscienza individuale e presa di coscienza dell’ intera comunità a cui apparteniamo
Il nostro compito è dare rilievo alle tante attività che si muovono in questa direzione ed iniziare a far fiorire dentro di noi e nell’ ambiente in cui si vive nuove possibilità da quelle dominanti .
Porci dentro questa visione significa domandarci : « qual è l’ identità d’ uomo che desideriamo costruire, incarnare a piccoli passi, nel nostro quotidiano ? Riconoscendo in noi la derva nichilista o la deriva depressiva , accogliendola, per poi rilanciare la nostra ricerca « dove siamo ? « cosa vogliamo diventare veramente ? « … senza rispondere immediatamente o razionalmente, ma lasciare che la domanda risuoni dentro di noi, nel nostro corpo, nella nostra anima ….. ascoltare in silenzio… partendo da questo interrogativo.
Non possiamo « partire » se prima non sappiamo dove andare, qual’ è lo scopo del nostro viaggio, se lo vuoi veramente, se capirai che camminerai con le tue gambe e ogni passo che farai è perchè lo hai scelto, ogni volta sarà tua piena responsabilità avanzare o fermarsi. Sei disposto a mettere in gioco la tua identità ? E sei proprio sicuro che quella che tu chiami identità corrisponda al tuo vero essere ?
Martin Buber nel suo libro « Il cammino dell’uomo » narra del Rav della Russia che era stato incarcerato perchè accusato da un suo « avversario », contrario al chassidismo. In carcere il comandante delle guardie, intuendo la saggezza del prigioniero, cominciò a dialogare con lui sulla Scrittura. « Alla fine chiese : «Come bisogna interpretare che Dio Onniscente indica ad Adamo « Dove sei? ». « Credete voi- rispose il Rav- che la Scrittura è eterna e abbraccia tutti i tempi , tutte le generazioni e tutti gli individui? ». « Si, lo credo », disse, « Ebbene – riprese il Rav – in ogni tempo Dio interpella ogni uomo : Dove sei nel tuo mondo ? Dei giorni e degli anni a te assegnati ne sono già trascorsi molti ; nel frattempo tu fin dove sei arrivato nel tuo mondo ?. Dio dice per esempio : « Ecco, sono già quarantesei anni che sei in vita. Dove ti trovi? ». All’ udire il numero esatto dei suoi anni, il comandante si controllò a stento, posò la mano sulla spalla del Rav ed esclamò: « Bravo! »; ma il suo cuore tremava. »
Lasciarsi colpire al cuore dalla domanda : « Dove sei? », solo così possiamo sapere se siamo consapevoli di cosa si tratta e se ci stiamo ad ascoltare veramente e profondamente.
Conduzione : Giuseppe Tomai Formatore Aico
Venerdì 10 ore 17 – 20 – Sabato 11 – Domenica 12
9.30-13 / 14 – 17.30
Giugno 2016
Rifugio Casa del Giogo
Località Passo del Giogo
Via SP 503 , Firenzuola (FI)
Il seminario rientra nel percorso della Scuola di Counselling Integrato ed è aperto a chi fosse interessato alla crescita personale e/o professionale e non vincola ad effettuare il percorso triennale della Scuola.
Considerato il numero limitato di partecipanti si consiglia, se il seminario interessa, di iscriversi il prima possibile
Per informazioni e iscrizioni Segreteria – Katia : mobile 3384238091